Le parole di papa Francesco sugli anziani e le domande che dobbiamo farci noi giornalisti

«Il senso di questa Giornata è che ogni nonno, ogni anziano, ogni nonna, ogni anziana – specialmente chi tra di noi è più solo – riceva la visita di un angelo!”, ha scritto papa Francesco su Twitter per indicare il significato della giornata nazionale “dei nonni e degli anziani.

E nell’omelia, che ha scritto per la messa in San Pietro, ripete: «i nonni e gli anziani non sono degli avanzi di vita, degli scarti da buttare». Ancora il Papa: «siamo figli di quella storia e senza radici appassiremo. Essi ci hanno custoditi lungo il cammino della crescita, ora tocca a noi custodire la loro vita».

Papa Francesco invoca una “nuova alleanza tra giovani e anziani”, con l’obiettivo anche “di superare i conflitti tra generazioni per preparare il futuro di tutti". Il rischio è che aumentino “i legami spezzati, le solitudini, gli egoismi, le forze disgregatrici. Spesso, nelle nostre società abbiamo consegnato la vita all'idea che 'ognuno pensa per sé'. Ma questo uccide!".

I nonni, per Francesco, hanno gli “occhi attenti” e sempre “si sono accorti di noi”. «Non dimentichiamoci di loro. Alleiamoci con loro. Impariamo a fermarci, a riconoscerli, ad ascoltarli. Non scartiamoli mai. Custodiamoli nell'amore. E impariamo a condividere con loro del tempo. Ne usciremo migliori».

Le domande e le sollecitazioni del Papa, chiaramente, interpellano (e molto) anche noi giornalisti.

Riusciamo a fare una comunicazione “a misura di anziani”? Realizziamo contenuti (scritti e multimediali) che possano davvero interessarli ed essere utili per loro? Li mettiamo in condizione di superare l’inevitabile gap tecnologico? Valorizziamo a sufficienza il contributo che danno in tanti ambiti della nostra società?

Ultima modifica: Dom 25 Lug 2021