Ai comunicatori cattolici appartiene 'l'apostolato dell'ascolto'

Papa Francesco rivolge un messaggio ai partecipanti, a Seul, al Congresso Mondiale Signis, l’associazione mondiale cattolica per la comunicazione.

A questo link il testo integrale in inglese. E si appella alla necessità di promuovere la pace anche nel mondo digitale spesso luogo di “tossicità, discorsi d’odio e fake news”.

Scrive il Papa: “La rivoluzione dei media digitali degli ultimi decenni si è dimostrata un potente mezzo per promuovere la comunione e il dialogo all'interno della nostra famiglia umana. Infatti, durante i mesi di blocco dovuti alla pandemia, abbiamo visto chiaramente come i media digitali possano unirci, non solo diffondendo informazioni essenziali, ma anche colmando la solitudine dell'isolamento e, in molti casi, unendo intere famiglie e comunità ecclesiali nella preghiera e nel culto”.

Allo stesso momento i media digitali hanno posto serie questioni etiche, diventando “luoghi di tossicità, discorsi d’odio e fake news”. Il rimedio? La strada indicata è: “l’educazione ai media, il networking dei media cattolici e il contrasto alle menzogne e alla disinformazione”.

C’è poi un riferimento alla necessità dell’inclusione digitale, che deve diventare una priorità proprio per non escludere nessuno da questa dimensione.

Citando il messaggio per l’ultima giornata delle comunicazioni sociali, Francesco torna sul tema dell’ascolto, “primo e indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione”. Un ascolto da realizzare con “l’orecchio del cuore”. Ai comunicatori cattolici appartiene l’“apostolato dell’ascolto”. “La comunicazione, infatti, non è solo una professione, ma un servizio al dialogo e alla comprensione tra individui e comunità più ampie, alla ricerca di una convivenza serena e pacifica”.

Ultima modifica: Lun 18 Lug 2022