Opinioni

Piccoli editoriali per la condivisione e il confronto

Presenza e memoria in quella mangiatoia - #ilmiopresepe/3

Tra i tanti personaggi del piccolo Presepe dei ragazzi – che quest’anno si è preso il posto più in vista della casa – c’è una piccola cantastorie: ha i capelli castani e un bel vestito rosso. Ma soprattutto imbraccia una chitarra. Stando attenti, si può percepire il suo canto delicato e gioioso mentre, tra pastori, pecore ed altri abitanti di Betlemme, si dirige verso la Grotta. La Vigilia di Natale – la Nochebuena degli spagnoli – il canto si trasforma in racconto e, tirando un po’ l’orecchio, mi fermo ad ascoltare...

Le buone virtù di un artigiano della comunicazione - #ilmiopresepe/2

Mi ha sempre affascinato la figura di San Giuseppe. Il falegname di Nazareth ci richiama all’urgenza di ritrovare un senso di sana lentezza, di calma e pazienza. Con il suo silenzio ci ricorda che tutto inizia dall’ascolto, dal trascendere se stessi per aprirsi alla parola e alla storia dell’altro.

Il martirio di Rosario Livatino: uomo giusto e giudice fedele. Ora sarà 'beato'

Morì trent’anni fa nella ‘sua’ Agrigento, ora Rosario Angelo Livatino, il magistrato ucciso "in odio alla fede", diventerà beato. Il Papa infatti ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto che ne riconosce il martirio. Nel numero della nostra rivista Desk dedicato al “racconto giornalistico della giustizia” lo aveva ricordato Marilisa Della Monica con questo bell’articolo che adesso vi riproponiamo.

Il vecchio e il bambino - #ilmiopresepe/1

Un vecchio e un bambino fatti di plastica. Una statuina. Da decenni trova posto nel nostro presepe. Il vecchio si appoggia a un bastone. Il bimbo ha sottobraccio una palla (o forse un panino. Chissà). Dagli abiti si capisce che con le altre figure c’entrano poco. Si tengono per mano. Guardano avanti. Stanno dritti su un sostegno verde, forse un prato. Chi fece lo stampo non doveva essere un grande artista.

Paolo Rossi, l'eroe rimasto ragazzo. Il buon esempio (per tutti)

Paolo Rossi è diventato Pablito il 5 luglio 1982, sotto il torrido cielo di Barcellona: una tripletta storica al Brasile lo consacra “eroe del calcio”, o meglio “héroe del futbol”, nei Mondiali di Spagna in cui fino a quel momento tutto sembrava congiurare contro di lui.