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Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione

L'appello di padre Zanotelli ai giornalisti italiani: 'rompete il silenzio sull'Africa'

Il missionario Comboniano, direttore della rivista “Mosaico di Pace”, Alex Zanotelli, ha rivolto un appello alla stampa italiana. «Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti altri popoli stanno vivendo». scrive.

Un 'media bonus' per la pubblicità nel 'locale': su tv, radio, giornali.

Il Governo mette a disposizione una serie di benefici fiscali per le aziende e i privati che investono in campagne promozionali sulle tv del proprio territorio, sulla stampa, sulle radio locali. Tali benefici si traducono in un credito d’imposta per chi fa pubblicità che va dal 75% al 90%.

Internet e social, crolla la fiducia degli europei. Bene la radio e la tv.

I social network sono i media ritenuti meno affidabili in Europa.
Ad evidenziarlo sono anche i dati della Commissione Europea, nel rapporto sulla fiducia nei media nel continente nel 2016, secondo i quali solo il 36% dei cittadini dell’Unione tende a fidarsi di internet e una percentuale ancora inferiore, il 21%, afferma di avere fiducia in quanto letto e trovato sulle varie piattaforme social.

L'odio e gli insulti agli idoli del pallone (2): i giornalisti possono 'educare' all'uso dei social

Prosegue il confronto sulla violenza di alcuni commenti sul calcio e sullo sport e sul ruolo di noi giornalisti per arginare il fenomeno..Il secondo intervento è di Riccardo Clementi, e mette l'accento sulla necessità della sensibilizzazione, il primo lo trovate ancora qui.

Amo il calcio, sono un tifoso della Juventus in terra fiorentina, tema su cui ho scritto pure il libro che ha dato il nome al mio blog www.generazionejuve.com , e dal punto di vista sportivo la notizia di Bonucci al Milan ha colto di sorpresa pure me, anche se il malessere era nell'aria. Ma quando sui social ho letto le offese, anche personali e rivolte ai figli, "vomitate" addosso a Bonucci, sono rimasto senza parole. Come avviene quando mi imbatto in qualche post che inneggia all'Heysel o alla tragedia del grande Torino o a chi augura la morte per una partita.

Davvero la passione per uno sport può trasformarsi in rabbia sociale e frustrazione umana così rancorosa e piena di livore?

Tante volte abbiamo ripetuto che i social network non sono buoni o cattivi in sé, tutto dipende dall'uso che ne viene fatto. Ecco, educare all'utilizzo intelligente e "sportivo" del mezzo, non sarebbe male. Un esercizio che dovrebbe cominciare dagli addetti ai lavori - società e federazioni sportive, calciatori, organi di informazione - che dello sport vivono e che con lo sport dovrebbero educare.

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