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Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione

POLONIA: SI DIMETTONO DIRETTORI TV PUBBLICA CONTRO LEGISLAZIONE-BAVAGLIO. PROTESTA UE

1p1aIn Polonia si sono dimessi i direttori dei principali canali della tv pubblica per protestare contro la controversa legge sui media voluta dal partito di destra al governo del leader Jaroslaw Kaczynski e varata l’ultimo giorno dell’anno dal parlamento di Varsavia. Per avvertire tutti gli ascoltatori della minaccia per la libertà di parola il principale programma della radio pubblica polacca, Polskie Radio, trasmette ogni ora l’innoeuropeo. Spiega il direttore: “la nuova legge è un pericolo per la libertà. Ne sono convinto come direttore della radio e giornalista”.La legge prevede l’immediata sospensione di tutti i componenti delle direzioni e i consigli d’amministrazione di media pubblici polacchi e conferisce al ministro del Tesoro il diritto di nominare i nuovi responsabili senza il dovere di scegliergli attraverso concorsi.Una procedura condannata dal commissario europeo Günther Ottinger, ma difesa dal partito di maggioranza relativa, Diritto e Giustizia: “Vogliamo riformare i media pubblici e le loro strutture per restituirli ai cittadini polacchi”, dice una sua portavoce.E questo rischia di essere solo l’inizio. Fra qualche mese, sarà modificato anche lo status legale di media polacchi che da “pubblici” diventeranno “nazionali” e come tali godranno anche di un nuovo sistema di finanziamento. Proteste ce ne sono state, ma per ora la maggioranza della popolazione non sembra interessata. (EUNEWS)

EDITORIA: MESSAGGERO VENETO COMPIE 70 ANNI

1amCompie 70 anni il quotidiano friulano Messaggero Veneto, storica testata udinese fondata nel 1946 da un gruppo di giornalisti guidati da Enrico Mascilli Migliorini, 23 anni all'epoca. La ricorrenza viene ricordata in un editoriale dal direttore della testata, Tommaso Cerno. Altro grande anniversario sono i 40 anni del terremoto del 1976, "un dramma per la comunità che il giornale diretto all'epoca da Vittorino Meloni raccontò come nessun altro". (ANSA).

SOMALIA, SVENTATO ATTENTATO SEGRETARIO SINDACATO GIORNALISTI. SOLIDARIETÀ DI IFJ E FNSI

1asOmar Faruk Osman, segretario generale del Sindacato dei giornalisti della Somalia (Nusoj), è stato colpito vicino a Mogadiscio in un attentato nel quale è stata gravemente ferita la sua guardia del corpo. Immediata la solidarietà del presidente della Ifj, Jim Boumelha, e della Federazione nazionale della stampa italiana. Molto noto per la sua attività sociale e culturale, più volte minacciato per la sua militanza a difesa della libera informazione e dei colleghi, in questi anni Faruk ha raccontato il dramma somalo e la disperante condizione di lavoro dei giornalisti nel suo Paese, facendola conoscere al mondo e alle istituzioni internazionali, come l'Unesco.  Faruk ha anche collaborato con la Fnsi partecipando alle azioni di solidarietà per le colleghe e i colleghi di ‘Radio Shabelle’, costretti a fuggire in Italia e poi nel Nord Europa. Immediata la solidarietà a Faruk del presidente della Ifj, Jim Boumelha, che ha chiesto a tutti i giornalisti e alle loro organizzazioni nel mondo di far sentire la propria voce e di condannare l'attentato.  Solidarietà e appello a cui aderisce senza esitazioni anche la Federazione nazionale della stampa italiana, sempre vicina ai colleghi somali.(FNSI)

GIORNALISTI: SCOMPARSA VERA DE LUCA. CAVALIERE DELL’ORDINE AL MERITO, IDEÒ LA BORSA DI STUDIO ECONOMIA UE

1a1cÈ morta a Napoli, dopo una breve malattia, la giornalista Vera De Luca. Napoletana, aveva 67 anni. Giornalista poliedrica, era iscritta all’albo dei pubblicisti dal 1973 ed aveva mosso i primi passi proprio in quegli anni a «Il Roma» dove curava alcune rubriche su scuola e viaggi. Successivamente era stata corrispondente da Napoli per quindici anni del quotidiano «Il Golfo» e in seguito di «Metropolis», giornale per cui curava la pagina del venerdì, occupandosi con curiosità e competenza in particolare di turismo, cultura e gastronomia.Molto attiva negli organismi di categoria, ha legato il suo nome alle iniziative dell’associazione che riunisce i giornalisti europei di cui è stata per anni delegata campana e vicepresidente nazionale. Proprio nella sua veste di delegata dell’Age ideò e portò avanti la Borsa di Studio sull’Economia Europea, premio a cadenza biennale organizzato in una facoltà universitaria della Campania.Consigliere Ferpi, era componente nazionale del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Nel 2008 è stata insignita dell’onorificenza di cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. (CORRIEREDELMEZZOGIORNO)

REPORTER SENZA FRONTIERE: 110 GIORNALISTI UCCISI IN UN ANNO. “INTERVENGA L’ONU”

1f11 “È assolutamente necessario mettere in pratica un meccanismo concreto per l’applicazione del diritto internazionale sulla protezione dei giornalisti”: lo afferma Christophe Deloire, segretario generale di Reporter senza frontiere, che oggi pubblica i dati sulla situazione dei cronisti nel mondo nel corso del 2015. Secondo l’organizzazione, sono 67 i giornalisti uccisi nell’esercizio della loro professione, un terzo dei quali in aree di conflitto, altri in realtà differenti, comprese, ad esempio, le otto firme del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, giornalisti uccisi in redazione a Parigi nel corso di un attentato terroristico. In totale, però, i cronisti che hanno perso la vita nel corso degli ultimi dodici mesi sarebbero 110: altri 43, infatti, sono deceduti in circostanze non ancora chiarite. Una caso particolare è quello dei cosiddetti “citizen-journalists”, cioè reporter non professionisti, e ancora sette persone tra cameramen e altri figure professionali legate al giornalismo. Tra i Paesi più pericolosi vengono indicati l’Iraq con 11 vittime, la Siria e lo Yemen con 10, l’India con 9, quindi la Francia (8) con il Messico, e altri Paesi di Asia, Africa e Sud America.Reporter senza frontiere segnala che minacce crescenti giungono da forze terroristiche e da armate “non statuali”, come ad esempio l’Isis. L’organizzazione internazionale chiede alle Nazioni Unite la nomina di un rappresentante speciale del segretario generale Onu che si occupi specificamente della protezione dei reporter. In dieci anni i giornalisti e colleghi dell’informazione deceduti nel mondo salgono così a 787. Reporter senza frontiere parla di “una situazione preoccupante, imputabile a una violenza deliberata contro i giornalisti”, che richiede azioni specifiche per la loro protezione nei cinque continenti. Puntuale, inoltre, la segnalazione dell’elevato numero di cronisti rapiti oppure tenuti in ostaggio, che ammonterebbero a 54 (26 solo in Siria); mentre quelli imprigionati sono addirittura 154, con un record negativo imputabile alla Cina (23 reporter detenuti). (RSF)