Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione
Torna "Pellegrini nel cyberspazio" in programma dal 18 al 20 giugno nelle Marche. La II edizione del Meeting si svolgerà nelle città di Grottammare, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno con una 3 giorni di convegni, relazioni e incontri sul tema "Comunicare Dio: lo sguardo cristiano della notizia". L‘appuntamento è stato organizzato dal settimanale diocesano "L‘Ancora", in collaborazione con la Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), l‘Agenzia Sir, l‘Ordine giornalisti delle Marche, l‘Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi)e l‘agenzia di stampa Zenit. Tra i relatori: il direttore dell‘Ufficio per le comunicazioni sociali della Cei, monsignor Domenico Pompili, il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, i vescovi delle diocesi di Ascoli e San Benedetto, il direttore di TV2000 Paolo Ruffini, il caporedattore del "Sole 24 Ore" Daniele Bellasio, Gianni Riotta scrittore e giornalista, il caporedattore del Sir Vincenzo Corrado, don Davide Milani, responsabile della comunicazione dell‘Expo per la Santa Sede, il presidente dell‘Ucsi, Andrea Melodia, il direttore di Zenit, Antonio Gaspari, il vice direttore di "Famiglia Cristiana", Francesco Gaeta, il giornalista di "Panorama", Fabrizio Goria, il presidente della Fisc, Francesco Zanotti. Al meeting è collegato un premio giornalistico riservato alle testate on line. (SIR)
"Le correzioni alla proposta di legge di modifica del reato di diffamazione a mezzo stampa vanno nella direzione giusta". Lo affermano Raffaele Lorusso, segretario generale, e Santo Della Volpe, presidente della Fnsi, commentando l'intervista rilasciata dall'onorevole Walter Verini, capogruppo pd in commissione giustizia, al sito dell'associazione Articolo 21. "Evitare che una modifica di legge sacrosanta, ossia l'eliminazione del carcere per i giornalisti, si trasformi in un regolamento di conti con la categoria e nell'introduzione di nuove forme di bavaglio - dicono Lorusso e Della Volpe - è un obiettivo che la Fnsi persegue da tempo. Gli interventi annunciati dell'onorevole Verini in materia di querele temerarie, con la previsione di sanzioni pecuniarie a carico di chi promuove azioni giudiziarie a mero scopo intimidatorio, segnano un passo in avanti rispetto alle ipotesi penalizzanti e al limite della vessazione che avevano preso corpo nei mesi scorsi. Va inoltre salutata con favore la decisione di non regolare la materia delle intercettazioni nel ddl sulla diffamazione. In questo senso, è pienamente condivisibile l'opinione dell'onorevole Verini sulla necessità di affrontare il problema in un quadro complessivo di riforma della giustizia penale, avendo ben chiaro che non saranno mai tollerabili multe e sanzioni ai giornalisti e agli organi di stampa che pubblicano materiale coperto da segreto. Pur nella consapevolezza di dover trovare un corretto equilibrio fra tutela della privacy, diritto di cronaca e diritto dei cittadini a essere informati, va compreso una volta per tutte che è dovere dei giornalisti diffondere le notizie di pubblico interesse, indipendentemente dalla segretezza delle stesse: è di buona informazione che si nutre la democrazia. È comunque apprezzabile la volontà espressa dall'onorevole Verini di avviare un confronto su informazione e privacy con il sindacato dei giornalisti e con le associazioni che si occupano di informazione. La Fnsi – concludono Lorusso e Della Volpe – è pronta a fare la propria parte con spirito propositivo e costruttivo, lontana da pregiudizi e da qualsiasi forma di corporativismo".(FNSI)
"Ancora denunce per intimidire i giornalisti. Questa volta a finire nel mirino è l'inviato del Tg2 Valerio Cataldi per il suo reportage su una fabbrica di vestiti abusiva che sfrutta i lavoratori stranieri sulle quali c'è un'indagine dell'antimafia in corso. A denunciare lui e l'operatore di ripresa Yuri Parascandolo sono stati gli italiani che affittano i locali dove lavorano in semischiavitù decine di persone".La segnalazione arriva dall'Usigrai, secondo cui le persone che hanno denunciato i due "perderebbero l'affare e così cercano di spegnere quella luce che ha illuminato il sottoscala dello sfruttamento, minacciando per via giudiziaria l'autore del servizio". Per l'Usigrai "illuminare le periferie, raccontare il Paese e i perchè dei fatti, denunciare ciò che non va senza farsi intimidire è il compito del servizio pubblico. Per questo - prosegue il sindacato dei giornalisti Rai - l'Usigrai è e sarà a fianco di Valerio Cataldi e di tutte le colleghe e i colleghi che continuano a fare il proprio lavoro, con gli occhi aperti e con la schiena dritta". (FNSI,USIGRAI)