Non approssimativi né manipolati. Come devono essere i giornalisti secondo don Luigi Ciotti

Si è parlato di ‘informazione e mafie’ nell’incontro organizzato a Roma da ‘Libera’. E don Luigi Ciotti ha ammonito: “Il lavoro giornalistico non deve essere approssimativo né manipolato. L’informazione è uno dei pilastri della democrazia del nostro Paese e deve quindi essere libera, trasparente, documentata”.

Non solo: “il giornalista deve essere una persona vera e credibile, deve amare la giustizia e prendere le distanze da ogni forma di potere”.

L’iniziativa è stata dedicata anche al ricordo di Roberto Morrione, primo direttore di Rainews24 e fondatore, con don Ciotti, dell’associazione “Libera”.

Presente una testimone della lotta alle mafie e all’illegalità, la giornalista di Repubblica Federica Angeli, sotto scorta dal 17 luglio 2013.
“La vocazione – ha detto - è un requisito che nella professione giornalistica si è addormentato con il passare degli anni. Le notizie e i comunicati che quotidianamente sommergono le redazioni hanno penalizzato l’approfondimento”. Anche questo certo è un tema importante, oggi, nella nostra professione.

Ultima modifica: Gio 5 Dic 2019