La prima infezione globale da quando c'è il web. Quale ruolo per la comunicazione?

Dice Aldo Bova, presidente del Forum delle associazioni sociosanitarie, che per la prima volta da quando c’è internet si vive un’infezione diffusa a livello mondiale.

E aggiunge che questo ci fa comprendere che siamo nel mondo interconnessi e siamo una sola famiglia umana.

Se “il Sistema sanitario nazionale sta reggendo benissimo, grazie alla grande professionalità e dedizione del personale sanitario tutto”, è la comunicazione che in parte ha fallito. “Non è serena” e ha generato “condizioni di notevole panico, che incidono molto negativamente sulla vita sociale, relazionale, lavorativa ed economico-finanziaria. Il panico ingenerato provoca danni sostanziali, difficilmente riparabili, nella vita del Paese”.

Il Forum sottolinea il “grande valore che ha nel nostro Paese il nostro Sistema sanitario universalistico, che va tutelato e promosso con tanta forza e decisione, specialmente per i momenti di difficoltà” e chiede che si utilizzi ogni mezzo anche informatico e dei social media per comunicare con esattezza la realtà scientifica del Coronavirus.

“Essa non può né deve creare una condizione di panico generalizzato paralizzante, completamente ingiustificato”. Per questo, per Bova, bisogna impegnarsi, attraverso “testimonianze e azioni culturali formative” per contribuire a “un ritorno graduale ad un clima di serenità sociale e, quindi, relazionale, lavorativa, economico-finanziaria”.
“Il Forum – conclude Bova – ritiene che tutti gli organismi associativi del mondo sociosanitario hanno il dovere di intervenire subito per aiutare il Paese a tornare alla normalità”.

Ultima modifica: Lun 2 Mar 2020