Gli effetti della pandemia sul giornalismo. Più fiducia, meno risorse

Un’ampia ricerca globale sugli effetti della pandemia nel giornalismo svela che da un lato è aumentata la fiducia tra i cittadini, dall’altro che “il modello di business basato sulla pubblicità, già in crisi in precedenza, ha subito un tracollo”.

La ricerca è quella del progetto Media for Democracy Monitor 2020. Per il nostro Paese hanno partecipato Christian Ruggiero (Sapienza di Roma), Marinella Belluati (Università di Torino) e Rossella Rega (Università di Siena).

I media con una redazione di professionisti hanno migliorato l’audience e la credibilità. Si è consolidato anche il ruolo del servizio pubblico.

Ma la pubblicità è diminuita drasticamente. “Importanti industrie nel settore del commercio e dei servizi hanno sospeso le attività promozionali, portando al crollo dei modelli di business dei media basati sulla pubblicità”. Il calo raffiunge anche il – 50%, in qualche caso, determinando la chiusura di molte testate giornalistiche o il loro passaggio al ‘solo’ digitale. E’ vero he in molti casi sono intervenuti i governi con dei sostegni economici, ma la strategia non sempre è stata lineare.

In Italia Agcom ha istituito quattro gruppi di lavoro, per “affrontare in modo strutturato gli effetti negativi della pandemia”. Una task force ha lavorato (e lavora) ad esaminare la disinformazione online.

Ultima modifica: Gio 10 Set 2020