Social e proteste di piazza, dove i giornalisti rischiano di più

Mai come nell’ultimo periodo in Europa ci sono stati attacchi a giornalisti e operatori dei media in Europa. Lo conferma anche l’ultimo rapporto pubblicato, redatto dalla Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ) e dall'International Press Institute (IPI), con il supporto del Centro Europeo per la Libertà di Stampa e Media (ECPMF).

La ricerca ha registrato 147 situazioni di allerta in 27 Paesi diversi, da novembre 2020 a febbraio 2021. Un dato molto più alto di quelli registrati nel resto del 2020.

In quali occasioni avvengono queste situazioni di rischio per i giornalisti e per la stessa libertà di stampa? Molto spesso durante le manifestazioni e le proteste, durante le quali le forze dell’ordine spesso non sono in grado di proteggerli.

Un'altra tendenza è che le proteste e le manifestazioni rimangono il contesto di lavoro più pericoloso per giornalisti e operatori dei media in Europa, soprattutto perché nel 2020 si è verificato un numero straordinario di proteste, molte legate alla pandemia.

Non solo: «Molestie e violenze sono arrivate dalla polizia o dalla sicurezza dello stato più spesso rispetto alle precedenti segnalazioni con 44 casi di questo tipo, quasi il doppio del numero registrato nel secondo rapporto di monitoraggio».

Preoccupano in particolare le condizioni dei media in Ungheria, Polonia e Slovenia. In questi paesi, evidenzia la ricerca, il controllo dello Stato è evidente.

E poi naturalmente gli attacchi arrivano dai social. «I giornalisti sono diventati più vulnerabili alle molestie online diffuse, prevalentemente contro donne e giornalisti di colore. Anche le campagne diffamatorie che mirano a minare la credibilità dei giornalisti sono in aumento in un contesto di crescenti regimi populisti di destra in tutta Europa. Senza risposte robuste e strutturali, queste potrebbero diventare un aspetto preoccupante del giornalismo moderno».

Qual è l’antidoto a questa ondata pericolosa per gli operatori dell’informazione? Servono solidarietà, sostegno pubblico, e misure adeguate e lungimiranti.

Ultima modifica: Lun 2 Ago 2021