Precariato e minacce, allarmi per l'informazione in Italia

Ci sono due allarmi per l’informazione in Italia e li sottolinea la Commissione europea.

Il primo è per il precariato, il secondo è per la «tutela delle fonti» e del «segreto professionale». Le cosiddette querele temerarie e il ricorso a casue insieme civili e penali contro i giornalisti sono segnali da non sottovalutare.

La Commissione esorta ufficialmente a «introdurre garanzie legislative e di altro tipo per riformare il regime di diffamazione, la protezione del segreto professionale e le fonti giornalistiche, tenendo conto degli standard europei sulla protezione dei giornalisti».

Più in generale, la situazione sembra migliorata in Europa. Al centro del rapporto che ha analizzato la situazione del diritto nei 27 Paesi dell’Unione ci sono le questioni della giustizia, la lotta alla corruzione, la libertà dei media, il sistema di pesi e contrappesi nelle istituzioni. Alla luce di queste considerazioni, che rinnovano appelli già rilanciati, raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, commenta da Trento: «L'inerzia di governo e parlamento, in questa come nelle precedenti legislature deve spingere ad una mobilitazione di tutta la categoria già nel prossimo autunno».

Ultima modifica: Gio 14 Lug 2022