Approvato il nuovo statuto dell'Inpgi

Il Ministero del Lavoro ha approvato il nuovo statuto dell’Inpgi. Era stato adottato nel novembre scorso dal commissario ad acta Paolo Reboani.

Tra le novità di maggior rilievo spicca «la cessazione, il 31 dicembre 2024, della struttura organizzativa basata sugli uffici di corrispondenza e i fiduciari regionali ospitati nelle sedi delle associazioni regionali di stampa federate nella Fnsi.»

E tuttavia «il Consiglio di Amministrazione, con apposita deliberazione, può costituire, mediante apposite convenzioni, uffici territoriali in relazione a specifiche esigenze dell’Ente».

Leggiamo nel sito della Federazione della Stampa che organi dell’Inpgi saranno: il Consiglio di indirizzo generale (presieduto da un coordinatore e formato da un numero di consiglieri in ragione di uno per ogni 1000 iscritti con almeno 1 per ogni regione), il Consiglio di amministrazione (formato da 5 membri eletti su liste con il sistema proporzionale), il presidente (eleggibile al massimo per due mandati anche non consecutivi) e il Collegio dei sindaci (composto da tre membri di cui uno designato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con funzioni di presidente, uno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e uno nominato tra professionisti iscritti al Registro dei revisori contabili. Tutti eleggibili per non più di quattro mandati complessivi fra tutti gli organi e per non più di due mandati nello stesso organo). Il mandato è quadriennale per tutti.

Nasce anche la figura del Garante del Codice etico, «nominato dal Consiglio di indirizzo, tra chi, in possesso di elevate professionalità ed esperienze in materie giuridico-amministrative, abbia presentato la propria candidatura».

Il direttore generale è nominato dal Consiglio di amministrazione che ne stabilisce il trattamento giuridico ed economico. «Hanno diritto di voto tutti gli iscritti con almeno 12 contributi accreditati e possono essere eletti coloro i quali, oltre ad essere in possesso dei requisiti di professionalità, hanno almeno 36 contributi accreditati e, se titolari di pensione diretta, almeno 6 nell’ultimo anno».

Le votazioni si svolgeranno solo in modalità telematica.

Ultima modifica: Lun 5 Feb 2024