Venezuela: notiziario 'ambulante' dei giornalisti contro la censura

Una sagoma di cartone per schermo, un paio di telecamere, qualche cellulare e un foglio con le notizie. Sono i mezzi usati dai giornalisti venezuelani per combattere la censura mediatica del regime di Maduro.

La prima “trasmissione” è stata il 27 maggio, decimo anniversario della chiusura di Radio Caracas Televisión. E’ un’emittente televisiva che vive solo sui social e sui mezzi pubblici, online e offline.
Come racconta la CNN, i giornalisti salgono sugli autobus chiedendo all’autista se possono procedere alla lettura del loro telegiornale. Quando il permesso viene accordato si sistemano in mezzo ai pendolari leggendo numeri e fatti.

Spesso citano la costituzione sottolineando i valori di un popolo storico che si sta ribellando contro un potere anti-democratico. È una forma di protesta, nata alla fine di maggio, che ha avuto un discreto successo tra i passeggeri degli autobus di Caracas e che il mondo sta iniziando, ora, a raccontare. Lo ha fatto il Wall Street Journal ricordando come, negli ultimi dieci anni, 111 mezzi d’informazione (giornali, radio e televisioni) abbiano chiuso le loro trasmissioni a causa delle regole e delle sanzioni imposte da Maduro. L’accusa? Diffondere fake news per destabilizzare il governo. La verità? Sopprimere ogni forma di contestazione.

I primi video di El Bus TV sono già disponibili su un canale youtube dedicato. Laura Castillo, tra i fondatori, ricorda che “c’è un pubblico che non viene informato su cosa sta succedendo. Per questo abbiamo pensato che fosse necessario portare loro notizie e aggiornamenti. Anche perché sono sempre di più quelli non possono accedere a internet e sui social”.

Ultima modifica: Dom 11 Giu 2017