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Epifania, la gioia della notizia vera. I magi, "inviati speciali" ante litteram

Non è difficile rileggere in chiave di comunicazione l’avventura dei tre strani personaggi che il vangelo di Matteo, unico tra i sinottici, ci presenta come “magi”. L’intero racconto, in effetti, è costruito intorno a un “segno”, quello della stella, che è per eccellenza “segno di comunicazione”...

Saper narrare oltre la morte. Un pensiero per noi giornalisti per il nostro '2 novembre'

In questi giorni in cui ricordiamo i nostri cari defunti, vi riproponiamo una bella riflessione del nostro consulente ecclesiastico Francesco Occhetta, scrittore di Civiltà Cattolica, sul 'racconto giornalistico della morte'. 

di Francesco Occhetta (2016)

Ci stiamo abituando a un giornalismo che “informa” ma che non “forma” coscienze libere e capaci di valutare l’accaduto.

Natale, il racconto di un Vivente

Va premesso. Il Natale non è un simbolo, una favola, una identità che separa da altre o un meta racconto. È tutto molto più semplice. Per il credente il Natale è la storia di un Vivente, che è nato da una vergine, ha vissuto come uomo, è morto in croce da innocente e giusto, poi è stato risuscitato dall’amore di Dio padre. Avere fede significa proprio questo, fidarsi e affidarsi a questa Vita che nasce e rinasce e continua a Vivere. È questa la storia di Gesù di Nazareth. Il buon giornalismo la deve raccontare così, senza edulcorarla o enfatizzarla.

Il giornalismo davanti alla giustizia

Per il giornalismo, narrare la giustizia è come aggiungere un mattone alla costruzione di una casa comune. Oppure, può essere come far cadere una goccia d’acqua dopo l’altra sulla roccia della convivenza sociale, per frantumarla e farla saltare.