Opinioni

Piccoli editoriali per la condivisione e il confronto

Il festival della dottrina sociale di Verona: l'impresa e il mondo del lavoro a confronto

“Stare in mezzo alla gente significa anche avvertire che ognuno di noi è parte di un popolo. La vita concreta è possibile perché non è la somma di tante individualità, ma è l’articolazione di tante persone che concorrono alla costituzione del bene comune. Essere insieme ci aiuta a vedere l’insieme”. Con queste parole in videomessaggio, Papa Francesco aveva aperto la sesta edizione del Festival della Dottrina sociale svoltosi nell’auditorium del Cattolica Center di Verona dal 24 al 27 novembre e intitolato “In mezzo alla gente”...

Televisione: quell'intervista "strana" a chi per hobby fa il "pubblico"

«Non è una vita facile, quella è una giungla». E uno senza scomodare Calais o l’Africa pensa che sì, in effetti, farsi spazio in certi ambienti è complicato. Soprattutto al giorno d’oggi dove il lavoro è poco e le persone che lo hanno perso o cercano la prima occupazione sono tante. Siete tutti fuori strada. La frase è di tal D.S., 37 anni, informatore farmaceutico di professione, “pubblico” nelle trasmissioni tv come passatempo...

Musica e ragazzi - Il progetto che prova a sconfiggere il bullismo

"Ti difenderò da incubi e tristezze / Ti riparerò da inganni e maldicenze / E ti abbraccerò per darti forza sempre". Sono alcuni versi della canzone "Guerriero" con cui il cantante Marco Mengoni tratta il tema del bullismo. Come Mengoni tanti altri artisti hanno scelto di utilizzare la musica, una delle più forti e amate passioni dei giovani, per contrastare un fenomeno dilagante tra i ragazzi, che oggi, con i social network, sta assumendo proporzioni enormi e una preoccupante visibilità mediatica. Durante la scuola di formazione “Giancarlo Zizola”, che l’UCSI ha tenuto all’inizio di ottobre ad Assisi, si è parlato molto, grazie al prezioso contributo del direttore della agenzia Hope Marco Brusati, dei messaggi negativi che spesso il mondo della musica e dei videoclip propone ai nostri ragazzi fin da quando hanno sette-otto anni: divertimento sfrenato, trasgressioni, uso di droga. Ma ci sono – e di questo vogliamo parlare – artisti molto amati dai ragazzi che decidono di utilizzare la loro musica per lanciare dei messaggi positivi.

Proprio per stimolare questa produzione musicale e utilizzare la potenza mediatica dei social per veicolare messaggi educativi contro il bullismo è nato il progetto SBAM – Stop Bullying Adopt Music, ideato dagli studenti e delle studentesse dell’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce con il supporto della docente d’Inglese Elisabetta D’Errico. Il progetto ha due obiettivi fondamentali: individuare tutti i brani musicali che nel testo o nel videoclip si riconducono al tema del bullismo e incitare tanti altri musicisti a scriverne. Nei mesi scorsi gli studenti dell’Istituto “Galilei – Costa” avevano lanciato un appello chiedendo ai musicisti di comporre sempre più canzoni con testi che affrontino il grave problema del bullismo e del cyberbullismo giovanile.

“Scrivete sempre più brani che trattano di questo delicato e importante tema, fate sentire la vostra potente voce attraverso la musica, il canale che ha più presa su noi giovani”, avevano scritto i ragazzi, prendendo ad esempio brani come “Hurts” di Mika e “Guerriero” di Marco Mengoni. “Il nostro sogno è che in Italia anche altri miti possano decidere di sostenere la causa con la loro musica, con i loro testi e con i loro videoclip. Dovrebbero incoraggiare le vittime a non sopportare in silenzio e, invece, a parlare. Dovrebbero dire chiaro in faccia alle bulle e ai bulli che hanno seriamente bisogno di aiuto e che sono loro i veri sfigati e, infine, dovrebbero convincere gli “spettatori” a smettere questo ruolo e ad impegnarsi a bloccare ogni fenomeno sul nascere”. Traendo spunto dalla “Anti bullying week”, la settimana contro ogni forma di bullismo e cyberbullismo che si è celebrata a metà novembre in Gran Bretagna, nei giorni scorsi la professoressa D’Errico e i suoi studenti hanno lanciato in Italia la campagna “Let’s SBAM together”: così lo scorso 18 novembre i social network (Facebook e Twitter in primis) sono stati inondati dai videoclip musicali antibullismo, accompagnati dall’hashtag #sbam. Un’esperienza che si ripeterà sicuramente. Perché con la stessa facilità con cui può diseducare e dare esempi negativi, la musica può anche veicolare messaggi estremamente educativi sui social network arrivando a milioni di ragazzi che seguono con passione i loro idoli.

Gli italiani e la misericordia: una ricerca del Censis.

Dopo un anno di riflessione e di esperienze sul tema della gratuità, il Censis ha fatto il punto su cosa resta dell' Anno Santo, chiedendosi se c'è spazio per la misericordia nell’agenda del mondo contemporaneo, se l'intuizione del Papa di un Giubileo «tematico» ha fatto breccia nella nostra società, se aumentano la voglia di solidarietà, il bisogno di perdonare ed essere perdonati, l’esigenza sociale ed economica di superare i rapporti meramente contrattuali...

La chiusura del Giubileo: la speranza che suscita e la 'periferia' che diventa 'centro'

Con la chiusura della Porta Santa della basilica di San Pietro si è concluso il Giubileo straordinario della Misericordia, che ha visto a Roma più 20 milioni di pellegrini tra l'8 dicembre 2015 e il 20 novembre 2016. Se il dato romano è noto, non esiste invece un calcolo delle persone che in tutto il mondo hanno varcato "fuori dal fragore delle cronache" le tante ‘porte sante’ di cui non si conosce neanche il numero. Così come non è possibile rinchiudere in un bilancio, e neanche in una catalogazione, la galassia di eventi, esperienze, incontri che ha costellato un anno che ha segnato anche una piccola rivoluzione comunicativa, per il modo in cui è stato annunciato, il 13 marzo 2015, per come è stato aperto, a Banguì prima che a San Pietro, per come si è sviluppato e per come si è concluso.

La "notizia" non sta infatti tanto nella prevista chiusura della porta della basilica di San Pietro, ma nella firma, sul sagrato della stessa basilica, della lettera apostolica “Misericordia et Misera”, simbolicamente consegnata a diverse categorie di persone e destinata a viaggiare in tutto il mondo per aprire nuovi percorsi proseguendo un cammino avviato. C'è un messaggio di speranza nell'invito a guardare all'essenziale, ribadendo che "è sempre possibile ricominciare e rialzarsi", così come "andare oltre il male e le divergenze".
Il Giubileo decentrato ha anche rovesciato la tradizionale dialettica tra centro e periferie, rendendo ogni periferia un centro. Non è stata casuale la scelta del giorno di chiusura del giubileo, coincidente con la festa del Cristo Re. La riflessione del papa è stata centrata sulla croce, dove Gesù "sembra più un vinto che un vincitore", espressione di una "regalità paradossale", con una croce per trono e una corona fatta di spine. Eppure è lì che acquistano peso e senso parole come amore, misericordia, perdono.