L'informazione bene primario. Soprattutto in emergenze come questa

Oggi, 3 maggio, è la Giornata mondiale della libertà di stampa. E’ stata indetta 27 anni fa dall'Assemblea generale delle Nazioni Unitecome.

Stavolta è tutto diverso dal passato, però. Lo ha sottolineato il sottosegretario con delega all’editoria, Andrea Martella.

“Proprio di fronte all'emergenza sanitaria l'informazione libera e professionale si sta dimostrando decisiva per formare un'opinione pubblica consapevole: il giornalismo di qualità e le notizie verificate, affidabili e imparziali sono un prezioso incentivo ai comportamenti responsabili dei cittadini”, scrive in una nota affidata al sito di Articolo 21.

Eppure la pandemia “fornisce il pretesto in diverse realtà per colpire cronisti che con le loro inchieste rivelavano verità non gradite e per ottenere pieni poteri da utilizzare per mortificare diritti e libertà, a cominciare proprio da quella di stampa”.

Cita l’Ungheria, Martella, un Paese dell’Unione Europea. Ringrazia Articolo 21 per aver posto con forza la questione.

Ma ricorda anche l’uccisione di Daphne Caruana Galizia e Jàn Kuciak, “assassinati mentre lavoravano ad inchieste su casi di corruzione e attività del crimine organizzato”. “Sono il tragico simbolo di aggressioni a cronisti investigativi, di impunità diffusa per i colpevoli di atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, di continue ingerenze e pressioni politiche ed economiche per limitare la normale e doverosa attività della stampa”.

Chi governa, per lui, “deve fare ogni sforzo per proteggere il diritto di espressione e garantire la sicurezza e la libertà dei giornalisti, che mai come in questo momento sono un presidio fondamentale per la tenuta delle istituzioni democratiche”.

“La stampa libera e autorevole è e sarà un'arma decisiva, per sperare di vincere questa sfida. Il Governo ne è consapevole. Una delle ragioni per cui fin dall'inizio dell'emergenza abbiamo voluto evitare che le attività della filiera editoriale si fermassero è esattamente questa: assicurare il diritto costituzionale di informare e di essere informati. Ed è evidente come le minacce alla libertà di stampa siano minacce proprio a questo diritto”, spiega in conclusione. Ricordando anche che è stato riattivato il Centro di coordinamento dell'attività di analisi e scambio di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti e che è stata istituita una Commissione per l'equo compenso dei giornalisti.

Scrive infine: “Celebrare nel modo migliore questa giornata significa portare avanti un'azione concreta seguendo principi irrinunciabili: libertà dei giornalisti di informare, libertà dei cittadini di essere informati, libertà per chi ha scelto un mestiere che è una missione di svolgerlo senza il peso delle minacce o della precarietà, libertà di mettere la propria professionalità al servizio delle notizie e della comunità”.

Ultima modifica: Sab 2 Mag 2020