Appello del sindaco internazionale: 'l'informazione è un bene pubblico, va sostenuto'

Il sindacato internazionale dei giornalisti (IFJ) ha promosso una mobilitazione, per “salvare i posti di lavoro nel settore dei media e creare una nuova economia dell'informazione, sostenibile ed etica, che deve rimanere un bene pubblico”.

Rileva l’ordanizzazione che molte aziende del settore dell'informazione hanno già chiuso e in tutto il mondo “i giornalisti, anche se l'informazione di qualità è ora più che mai essenziale per i cittadini, stanno subendo in pieno i contraccolpi dell'emergenza”.

Per questo “è tempo di proteggere i media, salvare posti di lavoro e supportare i lavoratori”.

Il sindacato invita i governi a “sostenere il giornalismo di qualità attraverso forti misure politiche ed economiche che possano garantire la sopravvivenza dei media di qualità e del giornalismo professionisti”.

Una piattaforma di rivendicazioni a livello globale, una serie di richieste di intervento rivolte a governi, datori di lavoro, big del web al fine di «salvare e proteggere posti di lavoro nel settore dei media e creare un futuro che promuova un'economia dell'informazione sostenibile ed etica».

La Ifj chiede anche ai governi di avviare negoziati con gli “over the top” (i giganti del web) per riscuotere un'imposta sui ricavi generati all'interno del territorio nazionale e di destinare questi fondi a sostenere il settore dei media e il giornalismo professionale.

È arrivato il momento di ripensare il settore dei media su nuove basi perché, conclude la Ifj, «l'informazione deve rimanere un bene pubblico».

Ultima modifica: Sab 2 Mag 2020