La protesta dei giornalisti: 'clima ostile in Italia'

Si è svolto in piazza il Consiglio nazionale della Fnsi, per ribadire che servono nuove norme contro le querele bavaglio e per la libertà di informazione e la tutela delle fonti e del diritto dei cittadini ad essere informati.

Il ritrovo, simbolicamente, è stato davanti al Centro di produzione della Rai e c’erano anche i giornalisti di Usigrai, Ordine, Report, Domani, PresaDiretta, Articolo21, associazione amici di Roberto Morrione, Sant'Egidio, Arci, Libera.

Ha detto giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, come riporta il sito del sindacato: «Siamo qui per essere vicini anche fisicamente alla redazione di Report, una delle più colpite dall'attacco alla tutela delle fonti e al diritto di cronaca, ma siamo qui per le giornaliste e i giornalisti di tutti i giornali e le trasmissioni che ogni giorno devono fare i conti con le querele bavaglio, con le conseguenze delle norme sulla presunzione di innocenza, con i divieti di avvicinarsi ai migranti che sbarcano dalle navi. Siamo qui per rimarcare il nostro no a qualunque forma di bavaglio all'informazione».

Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, parla di rischio che si crei in Italia «un clima ostile nei confronti dell'informazione e di chi fa informazione. Sequestri degli strumenti di lavoro, pedinamenti, azioni legali bavaglio sono diversi aspetti di un unico tentativo di indebolire il giornalismo anche attraverso atti concreti per smantellare i diritti dei lavoratori».

Ultima modifica: Mer 14 Dic 2022