Congresso della stampa italiana: 'democrazia a rischio se non risolviamo i problemi dell'informazione'

E’ cominciato a Riccione il 29° congresso nazionale della stampa italiana. Nella sua relazione il segretario regionale Raffaele Lorusso ha parlato di “democrazia a rischio” se non ci sono “maggiori tutele per i giornalisti e nuove regole per affrontare le innovazioni tecnologiche”.

Il precariato di chi fa informazione è purtroppo sempre più diffuso, finisce per rendere precario “lo stato di salute dell’informazione”.

E poi ci sono molte altre questioni: la tutela delle fonti e del segreto professionale, la lotta alle querele bavaglio a alle minacce e intimidazioni fisiche

Il sindacato auspica un confronto con gli editori da un lato e con la politica dall’altro. La disponibilità della presidente Meloni, dice Lorusso, c’è stata, vedremo cosa accadrà. Intanto però, dice ancora, “in Parlamento ci sono proposte di legge dal contenuto liberticida, come quella con cui si vorrebbe punire con il carcere la pubblicazione di stralci di intercettazioni non coperte da segreto”.

Infine un’annotazione di Lorusso, che sta anche nelle corde dei un’associazione come l’Ucsi: il discernimento, che dovrebbe essere il compito del giornalista, è sostituito in troppi casi dalla velocità del suo lavoro. “La velocità imposta dalla tecnologia rischia di far passare la narrazione del fatto per la verità del fatto”.

A questo link l’intera relazione di Lorusso.

Sulla necessità di superare al più presto il precariato giornalistico si è espresso al congresso anche il ministro della Cultura Sangiuliano: «Va sanata la grande piaga del precariato giornalistico anche attraverso aiuti economici agli editori».

Ultima modifica: Mar 14 Feb 2023