Accesso alla professione giornalistica, servirà la laurea. Le altre novità

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato all’unanimità il documento per la riforma dell’ordinamento professionale, in particolare dell’accesso.

La legge che regola la nostra professione ha compiuto ormai 60 anni.

Il documento, che sarà votato dal Consiglio nazionale tra un mese, dovrà essere ulteriormente approfondito dal Consiglio nazionale e dei presidenti e vice presidenti regionali, che potranno suggerire nuove modifiche che svolgerà la Commissione speciale riforma, presieduta da Riccardo Arena.

E’ prevista, dopo un periodo transitorio in cui varrebbero le norme attuali, l’istituzione di una laurea magistrale in giornalismo. L’alternativa sarà la una laurea triennale come requisito per poter accedere a corsi specialistici controllati e vigilati dall’Ordine.
Non solo: nella proposta di riforma viene , che dovrà essere “attività prevalente”.

Anche agli aspiranti pubblicisti sarà richiesta una laurea di primo livello (triennale) come requisito per iniziare il biennio di attività propedeutico all’iscrizione all’albo. E durante il biennio è previsto un corso di formazione obbligatorio.

Ultima modifica: Ven 16 Giu 2023