Tv e radio locali: i nuovi criteri per l'assegnazione dei contributi pubblici

La rivista di Aeranti-Corallo pubblica un’interessante analisi del possibile impatto della riforma avviata dal Governo sul fondamentale tema dei contributi alle tv e alle radio locali. Tra i problemi più seri, che hanno portato alla situazione di generale difficoltà dell’emittenza locale, c’è proprio quello della progressiva diminuzione dell’entità (e dei forti ritardi nei pagamenti) dei contributi pubblici.

Ora è in fase di adozione (l’iter è ancora piuttosto lungo) una riforma completa del Governo su questo tema, che dovrebbe assicurare maggiori introiti alle Tv locali, sulla base di precisi parametri (produzione informativa, occupazione, copertura, ascolti ecc.). Ma quali e quante emittenti ne usufruirebbero, se la riforma venisse approvata secondo questa sua prima ‘versione’? Ecco la ‘simulazione’, di Aeranti-Corallo:

Tv Locali - In base alla simulazione di Aeranti-Corallo, il numero di Tv locali commerciali che avrebbero i requisiti di ammissibilità per l’accesso alla graduatoria è il seguente: Nord Italia, 30; Centro Italia, 10; Sud Italia e isole, 17. Il totale è di 57.
Se tali dati venissero confermati, potrebbe essere escluse dalla contribuzione molte importanti storiche emittenti televisive locali. Ricordiamo, inoltre, che il 3 per cento della contribuzione viene ripartito tra le emittenti televisive comunitarie (50 per cento in parti uguali, 50 per cento in base a una specifica graduatoria). Le imprese televisive comunitarie si attestano, attualmente, a circa 70.

Radio Locali - Il numero di Radio locali commerciali aventi i requisiti di ammissibilità (due dipendenti a tempo pieno, di cui almeno un giornalista) per l’accesso alla graduatoria del 75 per cento dei contributi è pari a 89. L’altro 25 per cento è di spettanza delle Radio locali comunitarie, che, in base ai dati dei contributi 2014, sono 329 (con riferimento allo schema di DPR, il contributo alle emittenti radiofoniche locali comunitarie avviene per il 50 per cento sulla base di graduatoria riguardante il criterio dei dipendenti e dei giornalisti, mentre per l’altro 50 per cento viene ripartito in parti uguali tra tutti i soggetti beneficiari ammessi)”.

Ultima modifica: Lun 24 Apr 2017