Il giornalismo archeologico. problemi e potenzialità

“La comunicazione efficace è relazione tra due soggetti, una relazione educativa simmetrica, non mera coinformazione. Comunicare il fatto storico per una cosignificazione tra presente e passato, al fine di promuovere i valori universali che regolano la convivenza civile, mediante i canoni comunicativi tradizionali e new media - la mission deontologica del giornalista-comunicatore". Lo ha detto il giornalista don Paolo Buttiglieri, responsabile del progetto, consulente ecclesiastico di Ucsi Sicilia, docente universitario di Comunicazione sociale, a conclusione del corso per la formazione dei giornalisti sul tema: “Comunicare il fatto storico: "La nave di Gela". III edizione "La nave di Gela", tra sfide e prospettive nel presente”.

Il corso, promosso dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia, è stato organizzato dall’Ucsi Sicilia e dall’Ucsi Catania con la collaborazione del Cnog è inserito nel percorso formativo dei giornalisti. Al corso, oltre ai giornalisti, hanno partecipato gli studenti del Disum (Dipartimento di Scienze Umanistiche) dei corsi di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Sociologia dei media digitali, Sociologia digitale, coinvolti dal presidente del corso di Laurea in Lingue per le Scienze della Comunicazione Prof. Davide Bennato, della apecialistica in Archeologia dell'Università di Catania e del Liceo Classico N. Spedalieri della città.

I partecipanti sono stati accolti nella sala congressi della fondazione YMCA Italia dal direttore nazionale della formazione Daniela Mainenti e da Pierluigi Di Rosa, direttore editoriale di Sudpress e dal consigliere nazionale dell’Ucsi Gaetano Rizzo. Il corso è stato aperto dai saluti e dall’introduzione di don Paolo Buttiglieri che ha illustrato il progetto e il percorso di “Comunicare il fatto storico”. Dopo i saluti del direttore nazonale Daniela Mainenti, la relazione di Rosalba Panvini, Archeologa, docente universitaria, già Soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta, che in una “immersione sensoriale” ha ripercorso le traiettorie navali del Mediterraneo dalla Preistoria alla Protostoria sino al periodo Arcaico, in riferimento all'insigne reperto della "nave di Gela”.

A seguire la relazione del tesoriere del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Salvatore Di Salvo, che è anche segretario nazionale dell’Ucsi, il quale ha sottolineato il lavoro dei “giornalisti archeologici” e le critica che affrontano giornalmente nel racconto. A seguire l’intervento del Prof. Giuseppe Adernò, esperto di politiche scolastiche e presidente provinciale dell’Ucsi di Catania, che sottolinea con estrema competenza e chiarezza che “occorre una riflessione seria sui progetti scolastici di tutela e custodia del patrimonio artistico e ambientale, nella reale attuazione dell’educazione civica e dei progetti di cittadinanza attiva”.

A conclusione del corso l’intervento della dirigente scolastica del Liceo Spedalieri Prof.ssa Vincenza Ciraldo che si è congratulata per la pregevole organizzazione e ha ringraziato l'Ucsi per il gradito coinvolgimento alla manifestazione. La soddisfazione degli studenti è stata espressa dal Prof. Liberato Augusta, prof. di. Storia e Filosofia dello stesso istituto. “Raccontare esperienze, scavi e missioni archeologiche è un’arte che richiede metodo – ha detto Di Salvo -. Seguire regole e conoscere le tecniche aiuta ad ottenere consenso, visibilità, followers, in qualche caso ribalte mediatiche importanti, ma bisogna seguire la deontologia dettata dalle nostre carte. Chi si occupa di giornalismo archeologico si scontra con problemi non indifferenti con le autorità competenti di autorizzazioni, blocchi e verifiche. In questi ultimi anni l'Ordine dei giornalisti di Sicilia organizza, su proposta dell'Ucsi e dell'ideatore don Paolo Buttiglieri, corsi per la formazione dei giornalisti sul comunicare il fatto storico, un percorso che porta alla conoscenza e all'approfondimento di temi storici".

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Ultima modifica: Ven 9 Dic 2022