riforma

  • I presidenti regionali dell'Ordine dei Giornalisti sollecitano la riforma

    “Camera e Senato individuino le soluzioni e le suggeriscano al Governo per il completamento della legge delega di riforma dell’Ordine dei giornalisti, dopo la benefica riduzione da 156 a 60 consiglieri nazionali”. E’ quanto chiede la maggioranza dei presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti in una nota.

  • Il giudizio dell'Ordine sulla riforma del suo Consiglio nazionale

    “Presenta criticità insanabili e varie ipotesi di inapplicabilità”. Lo ha sostenuto il presidente ‘facente funzioni’ del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Santino Franchina, nel corso dell’audizione alla Camera in commissione Cultura nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo sulla revisione della composizione e delle competenze del Cnog.

  • Inpgi: approvata la riforma, ecco le novità principali

    La riforma dell’ente nazionale di previdenza dei giornalisti (Inpgi) è stata approvata. A darne notizia è stato lo stesso istituto, che ha sottolineato come il via libera al provvedimento (varato dal Consiglio di Amministrazione dell’Inpgi il 28 settembre 2016) sia arrivato dopo l’ok del Ministero del Lavoro, di concerto col covigilante Ministero dell’Economia...

  • Legge editoria: dagli Ordini regionali l'appello per i decreti attuativi

    Un appello al Governo a emanare al più presto i decreti legislativi necessari per l’attuazione del Ddl sull’editoria, recentemente approvato, in modo da poter rinnovare i Consigli nazionali e regionali dell’Ordine dei giornalisti, già scaduti, con le nuove regole. E’ quanto lanciato a Firenze nel corso di un incontro organizzato dalla maggioranza dei presidenti regionali dell’Ordine dei giornalisti. In base alla nuova legge, precisa l’Ansa, il Consiglio dell’Ordine non sarà più costituito da 73 pubblicisti e 71 professionisti, ma 40 professionisti e 20 pubblicisti. Come spiegato da Carlo Verna, ex consigliere Usigrai ed ex consigliere nazionale dell’Odg, tra i relatori dell’incontro, “il Consiglio nazionale e quelli regionali sono scaduti a maggio e sono prorogati fino al 31 dicembre perché era in arrivo questa norma che per operare effettivamente ha bisogno di un apposito decreto legislativo. Secondo Verna “il rischio è di far naufragare tutto il lavoro fatto fino ad ora. Se non ci si facesse, serve allora una nuova proroga affinché i Consigli, nazionali e regionali, possano andare al voto insieme con le nuove regole”.
    Per la presidente dell’Ordine del Lazio Paola Spadari “questo è il primo provvedimento sull’editoria che consente all’Ordine dei giornalisti di voltare pagina per lavorare a favore della professione, ridisegnare l’accesso, e riconoscere i nuovi giornalismi. Per questo invitiamo il Governo a fare presto, a presentare i decreti delegati di questa legge in modo che possiamo andare a votare con i nuovi regolamenti e andare verso un ordine nazionale nuovo, che imbocchi finalmente la strada riformista e porti alla riforma definitiva dei giornalisti, a servizio di questa professione e della deontologia”.
    Di «un ripensamento di tutti gli aspetti dell'Ordine, dall'accesso alla formazione» ha parlato anche il presidente dell’Ordine della Toscana, Carlo Bartoli. «Lo sforzo che ha visto una nutrita serie di presidenti degli ordini regionali – ha detto – è quello di avere un ordine che rispecchi la mutata realtà della professione. Il giornalismo è in grande evoluzione, non è più fatta di giornalisti di grandi testate e non possiamo più utilizzare schemi normativi e culturali di 40 anni. Se non lo facciamo rimaniamo tagliati fuori». Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana ha poi avanzato la richiesta di prorogare la scadenza del ricongiungimento per accedere all'esame da professionisti, che scade alla fine di quest'anno.

  • Nasce gruppo interparlamentare dei giornalisti. Obiettivo: la riforma dell'Ordine

    Nasce un intergruppo parlamentare dei giornalisti, che dovrà lavorare insieme all’Ordine per arrivare ad una vera legge di riforma. Lo coordina Andrea Mascaretti di Fratelli d’Italia, che dice:

  • Partecipa al nuovo dibattito nella rubrica IDEE del nostro sito

    Dopo aver analizzato a fondo i risultati del Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione e aver approfondito e interpretato, nella rubrica IDEE, il tema della disintermediazione, apriamo ora un nuovo confronto su una questione altrettanto importante e controversa: la riforma e il futuro dell’Ordine e degli organismi rappresentativi dei Giornalisti..
    Il primo intervento, a cui ne seguiranno certamente altri, è di Andrea Melodia, che esprime una valutazione e indica una sua personale proposta. Potete leggerla cliccando adesso su IDEE, più in basso a destra o direttamente qui:www.ucsi.it/news/mediaetica/idee/8371-la-vittoria-di-trump,-la-disintermediazione-e-le-nuove-sfide-per-i-giornalisti-e-per-chi-li-rappresenta.html

    Per commentare, integrare e proporre altre riflessioni potete scrivere a ucsi@ucsi.it

     

  • Riforma dei media vaticani: le associazioni del Copercom incontrano mons. Viganò

    Di riforma dei media vaticani, della comunicazione di Papa Francesco e delle domande che questa pone alla Chiesa italiana, ai media cattolici, alle associazioni e ai movimenti, si èparlato all'incontro del 13 ottobre con monsignor Dario Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, con le 29 associazioni del Copercom, di cui fa parte anche l'Ucsi. Il processo di riforma dei media vaticani non èuna novità, ha spiegato Monsignor Viganò, poiché ètra il 1996 e il 2000 che cominciòa svilupparsi una riflessione sullesigenza di coordinare i media vaticani, proseguita poi dopo che la comunicazione del Giubileo del 2000 aveva mostrato alcune disfunzioni.  Di qui lavvio di commissioni incaricate di studio sugli aspetti funzionali di coordinamento, e su quello dei costi. Nell'ambito della riforma della curia avviata da Papa Francesco con il consiglio dei 9 cardinali ci si èoccupati anche della riforma dei media, ormai in corso e che dovrebbe compiersi nel corso di 4 anni dal suo inizio. Superate le onde corte, ha annunciato Viganò, Facebook e il Vaticano raggiungeranno presto un accordo per far arrivare la parola del Papa in 44 paesi dellAfrica. 

  • Riforma dell'Ordine: approvate le linee guida, ora il confronto con il governo

    Sono state approvate con un’ampia maggioranza del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti le linee guida (leggi qui) per la riforma dell'accesso alla professione. Sono state presentate in una conferenza stampa, dal presidente e dai vertici dell’Ordine.

  • Sabato 12 a Roma confronto sulla riforma del Terzo Settore

    Il nuovo volto del Terzo Settore, dopo la riforma del maggio scorso, visto
    come possibilità di trasformazione e sviluppo delle economie locali e urbane,
    e la necessità di capire quale spazio si apra per l'associazionismo nel
    favorire e sostenere tale processo. Se ne discute al seminario "La riforma
    del Terzo Settore" promosso dal Centro Studi dell'Azione Cattolica Italiana
    e dalla rivista culturale «Dialoghi» (a Roma, sabato 12 novembre dalle ore 9
    alle ore 12, presso la “Domus Mariae”, aula Barelli, in via Aurelia 481).
    Relatori: Edoardo Patriarca, deputato e presidente del Centro Nazionale per
    il Volontariato; Alessandro Mazzullo, Direzione Centrale Normativa Enti non
    commerciali e Onlus dell'Agenzia delle Entrate. Esperienze di: Giovanni
    Serra, Comitato nazionale Movimento di Volontariato Italiano (MoVI);
    Cristina Pietrocarlo e Agnese Zappone, HAbitaTerra; Giuseppe Mattina,
    Federazione Italiana Organismi per le persone senza fissa dimora (fio.PSD).
    Partecipano: Matteo Truffelli, presidente nazionale dell'AC, Piergiorgio
    Grassi, direttore della rivista «Dialoghi» e Giuseppe Notarstefano,
    vicepresidente nazionale dell'AC per il Settore Adulti.

    Dopo decenni, un punto di svolta nella vita del mondo del Terzo Settore, che
    acquisisce un riconoscimento giuridico che fino ad oggi gli è mancato. La
    legge delega votata in via definitiva dalla Camera dei Deputati lo scorso 25
    maggio dà mandato al Governo di mettere ordine e semplificare l'intero
    settore, definendone il quadro di azione, armonizzandone le norme con un
    Codice del Terzo Settore, prevedendo un unico Registro nazionale, rivedendo
    la normativa sull'impresa sociale, istituendo il Servizio Civile Universale
    (aperto anche agli stranieri regolarmente soggiornanti). Il Governo ha un
    anno di tempo dalla data di entrata in vigore delle legge delega per dare
    attuazione effettiva a questi princìpi, attraverso i decreti legislativi
    delegati. Ci sarà spazio, quindi, fino al giugno 2017 per il dispiegamento
    dei contenuti della riforma.

    Per l'associazionismo occorre invece misurarsi da subito con una necessità:
    per realizzare il cambiamento economico, sociale, culturale, istituzionale
    di cui il Paese ha bisogno è necessario che tutte le diverse componenti
    della società italiana convergano in un grande sforzo comune.
    L'associazionismo in generale può fornire un contributo determinante a
    questa impresa, per la sua capacità di essere motore di partecipazione e di
    autorganizzazione dei cittadini, coinvolgere le persone, costruire legami
    sociali, mettere in rete risorse e competenze, sperimentare soluzioni
    innovative.

  • Sulla riforma dei media vaticani una ricerca Luiss e un confronto pubblico. Guardando anche alla riforma della Rai.

    Molto interesse alla LUISS di Roma per la presentazione di una indagine del Centro di Ricerca su Comportamenti e Tecnologie – X.ITE LUISS – in collaborazione con la Segreteria della Comunicazione del Vaticano. "Nuove tecnologie, nuovi modelli, nuove esperienze, nuove opportunità per organizzazioni e istituzioni".