Primo incontro Fnsi-Governo. 'Il confronto è partito bene'

Il confronto stavolta è partito bene. Tra governo e sindacato dei giornalisti, nel primo faccia a faccia, non ci sono state particolari tensioni e si sono regsitrate molte convergenze.

Tanto che Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, parla apertamente di “cambio di passo del nuovo governo, clima diverso, apertura al confronto e al dialogo con le parti sociali per trovare soluzioni utili a ridare centralità ad un settore, quello dell'editoria, che, come in altre parti del mondo, ancora soffre la rivoluzione tecnologica in atto”.

E’ questo il primo commento dopo l'incontro con il sottosegretario all'Editoria, Andrea Martella.

Sono state tolte dal tavolo – aggiunge Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi – le “minacce di chiudere redazioni, commissariare l'Inpgi, abolire l'Ordine si può avviare il confronto. Inoltre, il sottosegretario ci ha chiesto di Sandro Ruotolo e degli altri cronisti minacciati ed ha annunciato che prenderà contatti con i ministeri competenti per affrontare le questioni delle minacce e delle querele bavaglio”.

Cosa chiede ora il sindacato al governo? Una moratoria al taglio del fondo per il pluralismo, il sostegno alle voci delle differenze, misure efficaci contro il precariato nel settore dell'informazione.

“Diventa una questione di dignità del lavoro e dei lavoratori, ma anche di qualità dell'informazione, necessaria per la tenuta delle istituzioni democratiche. Per garantirla i giornalisti devono essere adeguatamente retribuiti. Il ricambio generazionale chiesto dagli editori deve significare ricambio, non distruzione del lavoro dipendente. Porteremo questa battaglia in ogni sede”, dice ancora Lorusso. Che poi rilancia l’ipotesi dell’allargamento ai comunicatori degli iscritti Inpgi e chiede forme di contrasto efficaci alle querele bavaglio.

Ultimo appello anche per il recepimento della direttiva europea sul diritto d’autore. Su questo c’è fronte comune con gli editori.

Ultima modifica: Mer 25 Set 2019