Il 'rischio della beffa' per le nuove norme sulla diffamazione

Una riforma “annacquata”? E’ il rischio che paventa la Federazione nazionale della Stampa a proposito delle norme sulla diffamazione.

Nel documento firmato dal segretario Raffaele Lorusso e dal presidente Beppe Giulietti si legge: “L’esame in aula al Senato dei ddl sulle liti temerarie e la riforma della diffamazione a mezzo stampa rischia di trasformarsi in una beffa per i giornalisti. Le riforme, il cui obiettivo è quello di sanzionare chi promuove azioni giudiziarie temerarie contro i giornalisti e cancellare il carcere per i cronisti, rischiano di esserlo soltanto di facciata. Nelle ultime ore, infatti, ha ripreso corpo quel partito trasversale agli schieramenti che punta a imbavagliare i giornalisti e gli organi di informazione”.

Prosegue la nota: “Anche fra le forze di maggioranza c’è chi sta lavorando alacremente per ridurre al minimo le sanzioni contro chi, attraverso querele e richieste di risarcimento danni, punta a impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro, stravolgendo il senso della proposta presentata dal senatore Primo Di Nicola. Allo stesso tempo, si aumentano le sanzioni pecuniarie a carico di giornalisti ed editori in caso di diffamazione. La volontà di colpire giornalisti e organi di stampa è palese”.

La conclusione del documento rende bene l’idea della partita in gioco: “Se c’è qualcuno, anche nella maggioranza di governo, che spera di far passare sotto silenzio quello che è un chiaro attacco al diritto di cronaca, approfittando dell’emergenza sanitaria, si sbaglia. Qualsiasi colpo di mano troverà, anche in questa fase, una ferma presa di posizione”.

Ultima modifica: Mer 28 Ott 2020