assisi

  • Il sogno spirituale dei giornalisti. La riflessione di Francesco Occhetta alla scuola Ucsi

    3 ScuolaUcsi vista dai giovani

    Serve ritrovare un sogno spirituale” ovvero un sogno che ha le sue radici profonde nella vita spirituale, anche per i giornalisti. Padre Francesco Occhetta, consulente ecclesiastico dell’UCSI, ha aperto la sessione mattutina del 15 febbraio, secondo giorno della scuola di Assisi, proponendo un breve momento di riflessione spirituale, ma sottolineando anche l’incidenza e le ricadute che la spiritualità ha in tutti gli ambiti della vita.

  • In un video le belle immagini della Scuola Ucsi di Assisi

    In un breve filmato, Andrea Cuminatto racconta con le immagini la bella esperienza di Assisi. Lì, dal 14 al 16 febbraio, si è svolta la scuola "Giancarlo Zizola", ideata e organizzata dall'Ucsi. Lo stesso autore ha realizzato anche alcune interviste ai giovani che vi hanno partecipato, le vedremo presto anche sul nostro sito.

    Intanto ecco quii tre giorni dell'Ucsi ad Assisi, con le immagini.

  • Internet e minori: bilancio positivo per il Centro di formazione per insegnanti

    Internet e minori, primo bilancio del Centro nazionale di formazione per insegnanti, un anno dopo la sua nascita. Dati e valutazioni sono stati presentati a Firenze, dove il Centro ha sede, dal Corecom della Toscana, dall’Istituto degli Innocenti, e dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. La finalità dei percorsi didattici è quella di rendere gli insegnanti specializzati sul rapporto tra internet e minori affinché loro stessi possano svolgere azioni di “media education” nelle scuole...

  • L'etica dell'immagine come quella della parola, l'incontro con Francesco Zizola ad Assisi

    Durante la Scuola di formazione dell’UCSI che si è svolta ad Assisi dal 7 al 9 ottobre si è parlato anche di Etica e fotogiornalismo grazie all’intervento del fotoreporterFrancesco Zizola, che ha voluto condividere la sua impostazione etica nel fare giornalismo anche attraverso le immagini (vedi il filmato di UcsiTV su YouTube, link https://youtu.be/bs8yDGkbyE8Francesco, che per i suoi scatti è conosciuto a livello internazionale ed è stato insignito di una miriade di premi fotografici tra cui il prestigioso World Press Photo of the Year 1996, è figlio del vaticanista Giancarlo Zizola, a cui è intitolata la Scuola. Dopo tanti anni a Fiuggi, non è casuale che per la prima volta la scelta della location per un appuntamento annuale così importante per i giornalisti cattolici sia caduta proprio su Assisi. Alla fine di settembre la città umbra ha accolto Papa Francesco e più di cinquecento leader religiosi provenienti da tutto il mondo per l’incontro ecumenico “Sete di Pace: Religioni e culture in dialogo” e un sottile fil rouge lega misteriosamente a questo luogo il destino di Giancarlo, giornalista molto stimato da tutti i colleghi, anche da quelli laici. Giancarlo Zizola ha dedicato tutta la sua professione alla vita della Chiesa, uscendo di scena solo cinque anni fa, in punta di piedi come fanno le anime grandi, per un malore improvviso che lo ha colto proprio mentre si trovava a Monaco di Baviera per seguire un grande meeting interreligioso organizzato dalla Comunità di S. Egidio, promotrice anche del recentissimo meeting assisano.

    Maurizio Di Schino, giornalista inviato di TV2000, ha voluto introdurre la testimonianza di Francesco Zizola, tratteggiando il ricordo di un’esperienza di viaggio vissuta accanto all’amico fotoreporter nel carcere di Palmasola in Bolivia, che gli ha permesso di toccare con mano come sia possibile avvicinarsi al mondo degli ultimi nelle periferie esistenziali del mondo, con un carico di umanità e di sensibilità che un giornalista o un fotoreporter mai dovrebbero dimenticare. Il fotografo ha il dovere di farsi testimone del tempo, con una grande aderenza alla realtà per restituire una narrazione veritiera, in virtù del forte potere comunicativo che l’immagine evoca e porta con sé.

    Francesco Zizola l’uomo lo conosce bene non certo per una laurea in antropologia in tasca, ma per questo suo continuo “farsi prossimo” che lo spinge a fotografare la realtà nel rispetto della dignità di chi incontra. E’ questa, a suo avviso, una delle regole fondanti per una comunicazione credibile: le immagini giornalistiche, non quelle pubblicitarie che sono “costruite” per definizione, hanno insito in sé un carico di responsabilità che chi le scatta deve avere e che restituisca al soggetto rappresentato tutto quel Mistero che l’uomo è. Violare i codici etici attraverso la fotografia, magari manipolando le immagini, è dunque ancora più grave perché la foto porta con sé un quid di relazione implicita e di connessione con la realtà, che non può essere modificata, ma solo documentata attraverso scatti, che raccontino la Verità in modo responsabile. 

    In the same boat”: è questo il titolo del fotoreportage che Francesco Zizola ha mostrato alla platea di giornalisti, realizzato nell’agosto 2015 dopo aver trascorso tre settimane a bordo della Bourbon Argos, la nave messa a disposizione da Medici Senza Frontiere come un grande salvagente nel Mediterraneo durante la missione Search and Rescue. Bastano tre minuti per scuoterci: immagini, suoni, voci, respiri per raccontare il salvataggio di più di tremila migranti, esseri umani come noi.

  • L'informazione più 'centrale' nella nuova Rai

    L’informazione al centro del servizio pubblico della Rai. E’ stato ribadito con forza nell'assemblea dei Cdr e dei fiduciari della Rai, che si è svolta ita ad Assisi.

  • La 'tre giorni' di Assisi per i giovani giornalisti

    Si è chiusa l'edizione 2022 della scuola per giovani giornalisti promossa dall'Ucsi e ospitata nella cittadella Pro Civitate Christiana di Assisi (28-30 ottobre 2022). Una tre giorni di "alta formazione" così come l'ha pensata il suo ideatore e nostro collega, Giancarlo Zizola, quest'anno scandita dal tema "Aprire i nostri orizzonti". Auspicio che certamente apparteneva a David Sassoli, a cui è stata dedicata la scuola 2022 ricordando l'impegno professionale e politico del giornalista scomparso prematuramente lo scorso 11 gennaio 2022.

  • La Fnsi ad Assisi il primo maggio: 'ridiamo centralità al lavoro'

    Anche la Federazione della stampa ha aderito alla manifestazione del primo maggio ad Assisi, promossa da Cgil, Cisl e Uil.

  • La modernità di San Francesco, grande comunicatore

    Il Signore vi dia pace”: con queste parole di benvenuto Padre Enzo Fortunato, portavoce del Sacro Convento di Assisi e direttore della rivista “San Francesco”, ha accolto in sala stampa i giornalisti dell’Ucsi nel pomeriggio di sabato 23 settembre per un momento di riflessione sull’essenza della spiritualità francescana.

  • La prima giornata di 'Comunità Convergenti', ad Assisi

    Anche la presidente dell’Ucsi Vania De Luca oggi interviene ad Assisi al convegno ‘Comunità Convergenti’, promosso dall’Ufficio nazionale per le Comunicazioni della Cei.

  • La riforma del Terzo Settore e le nuove opportunità che apre alle piccole imprese editoriali

    Un altro articolo scritto da uno dei giovani presenti alla Scuola di Formazizone "Giancarlo Zizola" di Assisi.

  • La risposta dei giornalisti al grido di pace del Papa

    Un incontro ad Assisi, la città della pace, per riflettere sul grido di pace di papa Francesco. E per introdurre la marcia tra Perugia e Assisi che si è svolta nella notte, ad un anno esatto dall’inizio della guerra in Ucraina.

  • La Scuola Ucsi è 'una boccata d'ossigeno per i giovani giornalisti'

    Pubblichiamo di nuovo, alla vigilia della nostra scuola di formazione di Assisi, un articolo significativo scritto per il sito a conclusione dell'edizione 2016. A questo link c'è anche un filmato con alcune testimonianze dei giovani presenti. Sul canale UcsiTV di YouTube ci sono ancora tutti i video della scorsa edizione.

    (da #ScuolaUcsi #Assisi 2016)

    Rappresentano il futuro dell’associazione (e del giornalismo), e nonostante le difficoltà che incontrano sul campo, cercano di portare avanti la loro passione, sperando in un domani migliore. Lo vedi dai loro volti, provati da quella maledetta precarietà che ormai è diventata una compagna di vita, ma anche dai loro occhi carichi di voglia di combattere, di non arrendersi. Scrivono articoli per pochi euro (quando va bene), passano ore interminabili nelle redazioni e si adattano a fare un po’tutto (giornalista, fotografo, grafico....). Spesso fanno anche un altro lavoro per vivere.

    Eccoli qua, alcuni dei giovani “ucsini”, in media tra i 30 e i 35 anni, che hanno partecipato alla Scuola di formazione di Assisi. Giunti nella città di San Francesco non solo per accumulare crediti e apprendere nuove conoscenze. No, perché a loro non basta questo, hanno bisogno di un qualcosa in più, di un tocco spirituale ed etico che sanno di poter trovare nell’Ucsi.

    «Qui mi sento parte di una famiglia –racconta Benedetta Grendene (Ucsi Marche), nella vita impegnata su diversi fronti giornalistici- poi la scelta della città ha voluto dire molto». Alla sua “prima” in una scuola di formazione Ucsi, Benedetta aggiunge: «Momenti come questi sono cenacoli intellettuali e spirituali». Stessa opinione per Andrea Tosini, (Ucsi Emilia-Romagna), giornalista della Voce di Ferrara-Comacchio. Soddisfatto della sua seconda esperienza, Marco Perillo (Ucsi Campania), della redazione del Mattino.it («rispetto a Fiuggi ho trovato il corso molto migliorato»), mentre Giovanni Perilli ammette di aver apprezzato molto l’atteggiamento dell’Ucsi nei confronti dei “social network”, «finalmente non più inquadrati nell’ottica del terrore ma del vantaggio». Addirittura, c’è chi ormai è uno storico aficionado della scuola associativa, come Linda Losi (Ucsi Toscana), collaboratrice di Toscana Oggi, alla sua quarta esperienza.

    Di fronte alle difficoltà del futuro, questi giovani dimostrano di avere uno sguardo lucido e disincantato su quanto li aspetta. «Spero sempre di fare il giornalista –spiega il consigliere nazionale Andrea Cuminatto (Ucsi Toscana), anche lui del settimanale toscano - ma è probabile che non lo faccia come primo lavoro». «In ogni caso –continua- l’esperienza dell’Ucsi è fondamentale, ti arricchisce molto rispetto ad altri corsi dove vai solo per i crediti». Non nasconde «un po’ di sconforto» anche Valentina Palladino (Ucsi Molise), ma dopo l’esperienza di Assisi «ho respirato una boccata di ossigeno: mi posso definire speranzosa ma con i piedi per terra».

  • La seconda giornata della Scuola Ucsi. Con Francesco Occhetta, Federico Badaloni, Maurizio Di Schino, Carlo Verna

    Sono in corso i lavori della seconda giornata della scuola di formazione "Giancarlo Zizola", promossa e organizzata dall'Ucsi. Anche oggi il racconto sul nostro sito  è affidato ai giovani giornalisti che partecipano all'iniziativa. La mattinata si è aperta con la riflessione di Padre Francesco Occhetta e poi è proseguita con l'interessante incontro con Federico Badaloni, arichietto dell'informazione (Gruppo Gedi).

  • Le frequenze giuste per parlare di pace ai giovani (e con i giovani)

    Informazione e guerra. L’anno scorso, il 18 marzo (rivedi qui tutto il confronto in streaming), a poco più di tre settimane dall’attacco russo in Ucraina, l’Ucsi aveva messo attorno a un tavolo virtuale giornalisti, inviati, Fnsi, Usigrai, Ordine dei giornalisti, articolo 21, il direttore della rivista Ucraina Skynia e tanti altri amici, per capire insieme come esercitare questa responsabilità in un contesto cosí complesso. Ad Assisi, in queste ore, tanta gente, per gridare il no a una guerra che ci sta annientando in tutti i sensi. La mattina della marcia notturna, un seminario con molti dei testimoni già presenti il 18 marzo.

  • Musica e ragazzi - Il progetto che prova a sconfiggere il bullismo

    "Ti difenderò da incubi e tristezze / Ti riparerò da inganni e maldicenze / E ti abbraccerò per darti forza sempre". Sono alcuni versi della canzone "Guerriero" con cui il cantante Marco Mengoni tratta il tema del bullismo. Come Mengoni tanti altri artisti hanno scelto di utilizzare la musica, una delle più forti e amate passioni dei giovani, per contrastare un fenomeno dilagante tra i ragazzi, che oggi, con i social network, sta assumendo proporzioni enormi e una preoccupante visibilità mediatica. Durante la scuola di formazione “Giancarlo Zizola”, che l’UCSI ha tenuto all’inizio di ottobre ad Assisi, si è parlato molto, grazie al prezioso contributo del direttore della agenzia Hope Marco Brusati, dei messaggi negativi che spesso il mondo della musica e dei videoclip propone ai nostri ragazzi fin da quando hanno sette-otto anni: divertimento sfrenato, trasgressioni, uso di droga. Ma ci sono – e di questo vogliamo parlare – artisti molto amati dai ragazzi che decidono di utilizzare la loro musica per lanciare dei messaggi positivi.

    Proprio per stimolare questa produzione musicale e utilizzare la potenza mediatica dei social per veicolare messaggi educativi contro il bullismo è nato il progetto SBAM – Stop Bullying Adopt Music, ideato dagli studenti e delle studentesse dell’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce con il supporto della docente d’Inglese Elisabetta D’Errico. Il progetto ha due obiettivi fondamentali: individuare tutti i brani musicali che nel testo o nel videoclip si riconducono al tema del bullismo e incitare tanti altri musicisti a scriverne. Nei mesi scorsi gli studenti dell’Istituto “Galilei – Costa” avevano lanciato un appello chiedendo ai musicisti di comporre sempre più canzoni con testi che affrontino il grave problema del bullismo e del cyberbullismo giovanile.

    “Scrivete sempre più brani che trattano di questo delicato e importante tema, fate sentire la vostra potente voce attraverso la musica, il canale che ha più presa su noi giovani”, avevano scritto i ragazzi, prendendo ad esempio brani come “Hurts” di Mika e “Guerriero” di Marco Mengoni. “Il nostro sogno è che in Italia anche altri miti possano decidere di sostenere la causa con la loro musica, con i loro testi e con i loro videoclip. Dovrebbero incoraggiare le vittime a non sopportare in silenzio e, invece, a parlare. Dovrebbero dire chiaro in faccia alle bulle e ai bulli che hanno seriamente bisogno di aiuto e che sono loro i veri sfigati e, infine, dovrebbero convincere gli “spettatori” a smettere questo ruolo e ad impegnarsi a bloccare ogni fenomeno sul nascere”. Traendo spunto dalla “Anti bullying week”, la settimana contro ogni forma di bullismo e cyberbullismo che si è celebrata a metà novembre in Gran Bretagna, nei giorni scorsi la professoressa D’Errico e i suoi studenti hanno lanciato in Italia la campagna “Let’s SBAM together”: così lo scorso 18 novembre i social network (Facebook e Twitter in primis) sono stati inondati dai videoclip musicali antibullismo, accompagnati dall’hashtag #sbam. Un’esperienza che si ripeterà sicuramente. Perché con la stessa facilità con cui può diseducare e dare esempi negativi, la musica può anche veicolare messaggi estremamente educativi sui social network arrivando a milioni di ragazzi che seguono con passione i loro idoli.

  • Noi Giovani Ucsi - cosa ci aspettiamo dopo la Scuola di Assisi

    Nel filmato che trovate nel canale UcsiTV di YouTube, e che per ora è anche in fondo alla nostra home page, sono contenute le testimonianze di alcuni giovani giornalisti che hanno partecipato alla Scuola di Formazione dell'Ucsi ad Assisi Le loro impressioni erano state raccolte anche da Mauro Donateo per un breve articolo a cui vi rimandiamo con il link http://www.ucsi.it/news/eventi/8288-assisi,-una-boccata-di-ossigeno-per-tanti-giovani-giornalisti.html
    Quello che pensano e dicono questi ragazzi, che operano in condizioni lavorative diverse e in città spesso molto distanti l’una dall’altra, è certamente uno stimolo per l’intera associazione. E contribuirà ad indicarci una strada per il futuro.

  • Quello che serve per cambiare il giornalismo oggi

    Inviate le vostre proposte per un confronto sulla piattaforme di Giuseppe Delle Cave per la scuola Ucsi di Assisi entro il 6 novembre a questa email: dellecavegiuseppe@gmail.com. Ecco quella del giornalista pugliese Luca Ciciriello

  • Reinterpretare il mestiere di giornalista partendo dal racconto della città

    A due giovani partecipanti alla Scuola Ucsi di Assisi abbiamo chiesto di cogliere alcuni aspetti, alcune suggestioni del dibattito iniziale, dedicato a 'Raccontare la Città'.

  • Ridiamo dignità alla parola

     

    2 - #ScuolaUcsi-vista dai giovani è una rubrica che raccoglie anche le opinioni dei partecipanti al corso. Ad Andrea, che sta ancora compiendo un percorso di ricerca all'università, abbiamo chiesto di riflettere sul primo tema discusso ad Assisi (ar)

  • Sabato a Gorizia nuovo 'AperiDesk' dell'Ucsi. E i giovani saranno i protagonisti

    Il 1° dicembre in Friuli Venezia Giulia torna l’AperiDesk: un momento “smart” - ideato e promosso dall’Ucsi regionale - per ritrovarsi, condividere e conoscersi.