Fnsi e Fieg insieme nella battaglia per il diritto d'autore e contro certe dichiarazioni del governo

Il sindacato dei giornalisti (Fnsi) e la Federazione degli editori (Fieg) trovano l’intesa sia nel sostenere con forza il voto favorevole alle nuove norme europee sul diritto d’autore, sia nel criticare duramente alcune prese di posizione di membri del governo.

In particolare Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti (Fnsi) se la prendono con il vice premier Di Maio: “Dichiarare guerra ai cosiddetti editori impuri annunciando norme di legge punitive, come fa il vicepremier Luigi Di Maio, ha il sapore di un’intimidazione e di un attacco alla libertà di stampa, garantita dall’articolo 21 della Costituzione... occorre piuttosto sciogliere il nodo delle leggi di sistema, dalle norme antitrust alla regolazione dei conflitti di interessi, passando per la cancellazione del carcere per i giornalisti e il contrasto alle querelle bavaglio. Temi sui quali dal governo in carica ci si aspetterebbe un confronto con tutti gli attori del sistema dell’informazione, esattamente come avvenne nel 1981, quando si giunse all’approvazione della legge sull’editoria, la numero 416, tuttora in vigore”.

Per la Fieg interviene il presidente Andrea Riffeser Monti, il quale respinge seccamente l’affermazione che gli editori abbiano le “mani in pasta ovunque nelle concessioni di Stato” e ribadisce la pronta ed immediata disponibilità ad un serio confronto in Parlamento con tutte le forze politiche per analizzare e discutere il futuro della carta stampata.
“Mi auguro – ha ribadito Riffeser Monti – che si ricerchi nel Parlamento la massima condivisione sulla riforma in modo da dare certezze alle imprese, considerando il ruolo fondamentale della stampa e del lavoro dei giornalisti che richiede, sempre più, adeguate risorse e mezzi”.

Ultima modifica: Mar 11 Set 2018