Papa Francesco

  • Il Rosario del Papa anche con i giornalisti

    Papa Francesco ha recitato il Rosario nella grotta di Lourdes dei Giardini vaticani. Lo ha fatto in collegamento mondovisione con i santuari mariani di tutto il mondo. E ha voluto che, insieme alle rappresentanza di medici, infermieri, volontari, famiglie, ci fosse anche una giornalista, a nome di tutti i giornalisti che tanto hanno fatto per raccontare la pandemia in questi tre mesi.

  • Il videomessaggio del Papa apre la 'Settimana Sociale' di Cagliari

    Un video messaggio di Papa Francesco aprirà giovedì pomeriggio la 48° Settimana Sociale dei Cattolici Italianidal Centro Congressi della Fiera di Cagliari.

  • In un libro gli interventi del Papa dedicati al lavoro.

    L’editrice Ave dell’azione cattolica ha pubblicato per la Settimana Sociale di Cagliari il volume “Lavoro” della collana “Le parole di Francesco”. Il volume presenta una selezione di interventi di Bergoglio da arcivescovo di Buenos Aires (selezionati da C. Carbajal de Inzaurraga) e le parole pronunciate una volta giunto al soglio pontificio (antologia curata da Petra Pallanch).Sono stati pubblicati anche i tweet dedicati dal Papa al mondo del lavoro.

  • Interessa ancora la verità?

    #deskdelladomenica, oggi sulla Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

    Guido Mocellin, autore rubrica WikiChiesa

    Ho scritto il 25 gennaio scorso su Avvenire, a proposito del Messaggio di papa Francesco per la LII Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che, pur considerandomi, per evidenti motivi, un «cultore della materia», raramente mi sono sentito così interpellato dall’annuale appuntamento pontificio con il lavoro giornalistico come quest’anno. E non mi pare di essere stato il solo, se penso agli scambi di opinione, personali e digitali, che ho avuto con tanti colleghi.

  • L'appello del Papa ai giornalisti: 'la vostra missione è svegliare i cuori'

    Parla a Canale 5 il Papa e si rivolge ai giornalisti. Una esortazione, un appello. “Voi giornalisti avete un po’ la missione di svegliare i cuori per non cadere in questa cultura dell’indifferenza”.

  • L'ascolto come condizione della buona comunicazione

    Un approccio etico al grande ed attuale tema della comunicazione diventa quanto mai necessario ed anche fecondo alla luce del recente Messaggio di Papa Francesco per la 56aGiornata mondiale delle comunicazioni sociali. Una prima considerazione è una constatazione che può apparire abbastanza ovvia ma che non bisogna mai dare per scontata: riconoscere che “raccontare la realtà” non è mai sufficiente per fare “buona comunicazione”.

  • L'assemblea dei vescovi italiani sarà dedicata alla comunicazione. All'apertura interviene il Papa

    Ci sarà la comunicazione al centro della prossima assemblea generale dei vescovi italiani, che comincia lunedì 21 maggio a Roma. E sarà Papa Francesco ad aprire i lavori.

  • L'esortazione del Papa a tutti noi comunicatori

    «Per una buona informazione bisogna ripartite dall’ “abc” del buon comunicatore, ,per ridare speranza a uomini e donne del territorio. Solo cosi possiamo, consumando la suola delle scarpe, ascoltare, comunicare e raccontare le storie». Ne è convinto il segretario nazionale dell’Ucsi Salvatore Di Salvo, che commenta le parole di Papa Francesco che ha ricevuto in udienza (31 ottobre, leggi qui) un centinaio di partecipanti all’incontro per i 25 anni del Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione (Copercom), voluto dalla Cei per mettere in rete le associazioni nazionali che operano nel campo dei media affinché le stesse: “devono far fruttificare – ha detto Papa Francesco – i talenti e le competenze”, per far fronte ad una società che è profondamente cambiata”.

  • L'immersione nelle storie di cui tutti abbiamo bisogno

    Era bastata la parola ‘memoria’ nelle anticipazioni del messaggio del Papa per la giornata delle comunicazioni sociali 2020 a far presagire che il testo di quest’anno sarebbe stato diverso dai precedenti. Adesso che lo abbiamo davanti l’impressione di diversità lascia il campo a un aggettivo, reciso e inequivocabile: rivoluzionario.

  • L'impegno della chiesa contro le mafie (nel giorno in cui si ricordano le vittime innocenti)

    I diciotto vescovi della Chiesa siciliana hanno riconfermato la loro posizione contro la mafia sottolineando “Chi è mafioso si oppone al Vangelo”.

  • L'incontro dei giornalisti Uspi e Fisc con il Papa e il suo invito a non 'massificarsi'

    (fonte e foto AgenSIR)

    Papa Francesco ha ricevuto a Roma i membri dell’Unione stampa periodica italiana (Uspi) e della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc). Per lui, ci informa AgenSIR, la media e piccola editoria “possiede, nella propria impostazione, salutari vincoli che la aiutano a generare un’informazione meno massificata, meno soggetta alla pressione delle mode, tanto passeggere quanto invadenti, ed è geneticamente più legata alla sua base territoriale di riferimento, più prossima alla vita quotidiana delle comunità, più ancorata ai fatti nella loro essenzialità e concretezza”.

  • L'incontro del Papa e dei Patriarchi a Bari nelle cronache dei giornalisti di tutto il mondo (con il supporto dell'Ucsi Puglia)

    Segni e gesti che passeranno alla storia si sono manifestati a Bari, nella visita di Papa Francesco e dei Patriarchi del 7 luglio. Sono gesti che hanno attivato un nuovo modo di parlare e di dialogare tra le chiese presenti in Medio Oriente.

  • L'indifferenza verso i poveri che proviamo a superare oggi

    Oggi, 19 novembre, è la settima Giornata dei poveri. Una iniziativa che è nata dopo il Giubileo della Misericordia e che si celebra in ogni chiesa, in ogni comunità. Quello che segue è un articolo che la nostra Paola Springhetti aveva scritto nel 2017, in occasione della prima di queste giornate. E si rivela ancora oggi acuto e attuale (ar) 

  • L'inquietudine della profezia. L'Ucsi alla scuola di don Milani, il prossimo 17 giugno.

    Il quarto appuntamento dell’Ucsi Toscana con Barbiana, luogo-simbolo dell’avventura spirituale e umana di don Lorenzo Milani, non può che collocarsi nella scia della visita che papa Francesco farà a Barbiana, appena tre giorni dopo il nostro incontro.

  • L'omaggio del Papa ai giornalisti, nella giornata della libertà di stampa

    Anche papa Francesco era intervenuto a proposito della giornata della libertà di stampa. Lo ha fatto domenica in piazza San Pietro. Ecco le sue parole:

  • La 'memoria', il tema della prossima Giornata delle Comunicazioni Sociali

    E’ stato scelto il tema della prossima Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali (2020). Il messaggio del Papa sarà reso noto il 24 gennaio (San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti).

  • La bussola del magistero di Papa Francesco in 'Fraternità. Segno dei tempi'

    A un anno di distanza dalla pubblicazione della Lettera Enciclica “Fratelli tutti” e in vista dell’inizio, ormai imminente, del Sinodo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione”, ha fatto la sua comparsa a fine 2021 sulla scena editoriale italiana “Fraternità. Segno dei tempi”, libro di grande interesse dottrinale e teologico. Nella prefazione, il Santo Padre esprime la sua gratitudine nei confronti degli autori, il Card. Michael Czerny e Don Christian Barone, sottolineando che, se è vero che non si deve mai tralasciare il portato sociale dell’annuncio e dell’esperienza cristiana, l’operazione divulgativa del libro giunge più che mai opportuna. Si dimostra, infatti, un valido strumento per mettere a fuoco i cardini del magistero di Papa Francesco, che nella narrazione mediatica e nel dibattito pubblico tendono a restare in sordina.

  • La celebrazione del patrono dell'Ucsi a Viterbo

    Martedì 24 Gennaio 2017, festa di S. Francesco di Sales, patrono dei Giornalisti, l’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) di Viterbo e l’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali hanno celebrano la ricorrenza insieme a Mons Lino Fumagalli, Vescovo di Viterbo. La Messa si è celebrata in serata nella Cappella del Seminario Diocesano, ed è stata seguita da numerosi colleghi, soci e simpatizzanti...

  • La chiusura del Giubileo: la speranza che suscita e la 'periferia' che diventa 'centro'

    Con la chiusura della Porta Santa della basilica di San Pietro si è concluso il Giubileo straordinario della Misericordia, che ha visto a Roma più 20 milioni di pellegrini tra l'8 dicembre 2015 e il 20 novembre 2016. Se il dato romano è noto, non esiste invece un calcolo delle persone che in tutto il mondo hanno varcato "fuori dal fragore delle cronache" le tante ‘porte sante’ di cui non si conosce neanche il numero. Così come non è possibile rinchiudere in un bilancio, e neanche in una catalogazione, la galassia di eventi, esperienze, incontri che ha costellato un anno che ha segnato anche una piccola rivoluzione comunicativa, per il modo in cui è stato annunciato, il 13 marzo 2015, per come è stato aperto, a Banguì prima che a San Pietro, per come si è sviluppato e per come si è concluso.

    La "notizia" non sta infatti tanto nella prevista chiusura della porta della basilica di San Pietro, ma nella firma, sul sagrato della stessa basilica, della lettera apostolica “Misericordia et Misera”, simbolicamente consegnata a diverse categorie di persone e destinata a viaggiare in tutto il mondo per aprire nuovi percorsi proseguendo un cammino avviato. C'è un messaggio di speranza nell'invito a guardare all'essenziale, ribadendo che "è sempre possibile ricominciare e rialzarsi", così come "andare oltre il male e le divergenze".
    Il Giubileo decentrato ha anche rovesciato la tradizionale dialettica tra centro e periferie, rendendo ogni periferia un centro. Non è stata casuale la scelta del giorno di chiusura del giubileo, coincidente con la festa del Cristo Re. La riflessione del papa è stata centrata sulla croce, dove Gesù "sembra più un vinto che un vincitore", espressione di una "regalità paradossale", con una croce per trono e una corona fatta di spine. Eppure è lì che acquistano peso e senso parole come amore, misericordia, perdono.

  • La comunicazione 'pulita' di cui parla il Papa alla famiglia paolina

    La Famiglia Paolina, riunita nel capitolo generale, ha eletto l’ottavo successore del fondatore don Giacomo Alberione, don Domenico Soliman. Postulatore generale della Famiglia Paolina dal 2018, attualmente ricopriva anche l’incarico di segretario generale della Società San Paolo.